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Tumore della mammella
Sintomi
All'inizio può trattarsi del reperto casuale di un semplice nodulo mammario, che una biopsia potrà identificare come benigno o maligno. In caso di formazione maligna, segni clinici in fase più avanzata sono solitamente la presenza di: nodulo duro e a contorni irregolari, retrazione della cute, edema, scarsa mobilità della tumefazione, secrezione ematica o sieroematica monoporica, alterazioni del capezzolo, adenopatia ascellare. I tumori maligni si diffondono attraverso la via linfatica e compromettono i linfonodi ascellari, mammari interni e sopraclaveari; attraverso la via ematica causano metastasi ossee alla colonna vertebrale, al femore, alla pelvi, all'omero, alla tibia e al radio, e metastasi polmonari (evidenziabili mediante radiografia del torace, tomografia e broncoscopia).
Cause
Tumori a carattere benigno o maligno che colpiscono la mammella.
Terapia consigliata
Chirurgia, radioterapia, chemioterapia, ormonoterapia sono i principali strumenti a disposizione in grado di consentire già oggi (tanto più certamente, quanto più precoce è stata la diagnosi) una elevata percentuale di guarigioni. Il loro impiego rispetta protocolli terapeutici molto avanzati e ben codificati in tutto il mondo. Appartengono per il momento al futuro terapie innovative su base biologica, che utilizzano molecole antisenso, promotori dell'apoptosi, fattori antineoangiogenetici e anticorpi monoclonali diretti contro fattori di crescita tumorali o altri prodotti di oncogeni. Sono in fase di pubblicazione i risultati di uno studio in cui è stato utilizzato il tamoxifene come arma di chemioprevenzione primaria: se confermati, essi dimostrerebbero la possibilità di prevenire lo sviluppo di carcinoma della mammella in donne a elevato rischio per questa patologia. Analoghe proprietà apparterrebbero anche al raloxifene, un farmaco analogo al precedente.
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